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venerdì 19 aprile 2024 ..:: Il monumento "MAI PIU' GUERRE" ::..   Login
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 "NO MORE WARS" - A MONUMENT FOR PEACE Riduci

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 Il monumento "MAI PIU' GUERRE" Riduci

  

 

Primo progetto nazionale quale Monumento in memoria dei mutilati ed invalidi della 1a e 2a Guerra Mondiale.

 

Ideato dal Comm. ROBUSTO Vittorio (1925-2021)

Ex Presidente Regionale ANMIG per il Piemonte e Sez. ANMIG di Torino

 

Progettato dallo Scultore Prof. Stefano DRAGO

Presidente Regionale ANMIG per il Piemonte e

Presidente Sezione A.N.M.I.G. DI PINEROLO (To) -----------------------------------------------------------------------------------------

MAI PIU’ GUERRE”

Piramide a Gradoni

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 Il progetto “MAI PIÙ GUERRE” nasce da un'idea del prof. Stefano Drago a seguito del desiderio dell'ANMIG di Torino  di realizzare un monumento per mantenere e ravvivare il ricordo di chi tanto ha sofferto e combattuto nelle due grandi guerre del secolo scorso e di creare un luogo adatto per l’inserimento di percorsi didattici a tema dei due conflitti mondiali e delle vicende storiche ad essi collegati usufruibili da scolaresche, gruppi turistici e dalle singole persone.

 

 

L’idea del progetto

Per dare il giusto significato al monumento “MAI PIU’ GUERRE” ci si è rifatti alla architettura classica riprendendo due importanti simboli quello della piramide gradonata e  quello del teatro .

Il sistema costruttivo a piramide gradonata è trasversale a molte culture ed ha prodotto anche in contesti storico-geografici indipendenti risultati molto simili. Abbiamo gli esempi più noti di tali costruzioni in Mesopotamia, nell'Antico Egitto e presso le civiltà precolombiane in America.

Questo tipo di piramidi, solitamente, ha una base molto ampia su cui sviluppano diversi strati, o gradoni, di pietra.

Il termine piramide deriva dalla lingua greca pyramis (πυραμίς) che significa letteralmente "della forma del fuoco" (da pyr-, "fuoco").

 Alcuni storici ritengono che il termine greco a sua volta provenga dal termine egizio per-em-us che nel Papiro di Rhind è usato per rappresentare l'altezza della piramide (alla lettera "ciò che va su"); i greci, applicando la figura retorica della sineddoche (la parte per il tutto e viceversa), lo avrebbero poi usato per indicare l'intera opera monumentaria.

La piramide è stata utilizzata come tipologia in architettura soprattutto nei tempi antichi, in particolare in Egitto e da alcune civiltà precolombiane nell'America centrale.

La piramide a gradoni venne utilizzata anche per le ziqqurat, il tempio caratteristico delle religioni sumera, babilonese e assira. La forma rappresenta la volontà dell’uomo di avvicinarsi sempre di più al cielo, e dotata di una sommità piatta sulla quale i sacerdoti officiavano le cerimonie e dalla quale scrutavano le stelle per trarne auspici.

La forma della piramide è stata utilizzata per significare, seppur senza retorica, la sacralità e l’importanza di ricordare i propri caduti.

Seppur senza retorica proprio facendola diventare il fulcro di un sistema vivo e che si vuol far vivere proprio attraverso le visite guidate ed i precorsi didattici che si vogliono programmare.
Il teatro greco rimane sempre una costruzione a cielo aperto.  E’ durante la reggenza che Pericle,  nel 473-472 a.C.,  si occupò di far allestire i “Persiani di Eschilo e  fece costruire un odeon (Odeo di Pericle) e ristrutturare in forma teatrale i luoghi di riunione.  Si iniziò a pensare alla realizzazione di un teatro di Dioniso permanente in pietra; sogno che poté avverarsi solo con Licurgo fra il 336 e 323 a.C.[5]. Il teatro era ormai un organismo architettonico completo che si definiva attraverso una gradinata scavata nella roccia (koilon).

Vi era un rapporto ravvicinato tra evento scenico e spettatore: la struttura creava un dominio dall'alto che permetteva di cogliere il meglio della visuale. Il teatro aveva una sua autonomia: era un luogo sacro adibito solo alla rappresentazione scenica; successivamente perse la sua sacralità e venne utilizzato per le assemblee.

La cavea del progetto  si ispira a queste importanti filosofie integrandosi nel parco e nella natura tra gli alberi e creando un piccolo dislivello delle sedute per avere la migliore visibilità per gli spettatori. E’ importante notare come già in epoca classica gli orfani di guerra sedevano vicino l'orchestra, cioè alla zona centrale dello spettacolo.

L’importanza del luogo

Dopo varie proposte di  posizionamento  in zone anche molto differenti della Città di Torino, l’ultima proposta  presentata quella relativa al Parco dei Cavalieri di Vittorio Veneto più conosciuta ai Torinesi come Piazza d’Armi, sua vecchia funzione, ci sembra la più adatta.

Piazza d’Armi era il luogo deputato all’istruzione militare dei soldati, ancora oggi  seppur parzialmente ne mantiene la funzione per gli allievi Ufficiali della Scuola Applicazione.

Quale miglior luogo  in una sorta di dicotomia  filosofica  per ricordare a tutti  le conseguenze della guerra ed i danni  che esse  provocano  nella vita di tutte le persone che siano essi civili o militari.

Naturalmente,  oltre a queste considerazioni,  la centralità del luogo nella vita di Torino e nel suo tessuto urbano la fanno nettamente preferire alle altre possibili proposte di posizionamento.

 

Percorsi didattici

La piramide a gradoni e i due percorsi didattici (prima e seconda guerra mondiale) presentati dagli accompagnatori diverranno un punto di riferimento importante per educare alla pace.

Il corso di formazione che verrà  attuato grazie alla collaborazione di storici e di esperti di ampia cultura esalterà la convivenza pacifica tra i popoli e, visti gli errori del passato, insegnerà a risolvere problematicità e controversie con il dialogo e la tolleranza.

Partecipando all’iniziativa  educativa, coloro che si dedicheranno alla guida dei visitatori acquisiranno conoscenze e competenza e saranno in grado di poter presentare la storia della Prima e Seconda Guerra Mondiale interpretando gli eventi in modo tale che ciascuno ascoltando, prenda coscienza che la pace è una conquista di tutti i giorni e che è frutto della collaborazione di ognuno sia nei rapporti interpersonali più umili che complesse.

 

L'iter progettuale è stato lungo e tortuoso.

 

Un primo progetto dava corpo all’idea del prof. Drago prevedendo una piramide a gradoni che racchiudeva al suo interno una sala adibita a mausoleo. L’edificio avrebbe dovuto poggiare su una platea circolare nella quale veniva inserita la  “rosa dei venti” su cui venivano riportate , nelle direzioni geografiche corrette, le principali battaglie della prima e della seconda guerra mondiale. La struttura portante era in acciaio, la camera interna in cemento armato, il rivestimento in materiale lapideo ed in acciaio “  La Rosa dei venti aveva un diametro di 26 metri e la piramide misurava 14 metri di lato e 7 metri di altezza.

 

Questo primo progetto non arrivò all'approvazione da parte dei vari organi competenti dando così il via ad una lunga serie di incontri, discussioni e ripensamenti progettuali sino ad arrivare all'attuale definizione dell' intervento che rispetta le specifiche richieste della Commissione Artistica e del Sindaco dal punto di vista dimensionale del manufatto stesso.    

Si è rinunciato alla “rosa dei venti” ed alla camera interna. Le misure della piramide si sono dimezzate ed un setto in cemento armato la seziona in due fungendo da muro di contenimento per una collinetta artificiale che ingloba parzialmente il manufatto mentre nella parte orizzontale de gradoni sono previste fioriere con rampicanti sempreverdi.

La piramide sarà in ferro con pannelli in rete su struttura metallica  il tutto poi sarà parzialmente coperto da pannelli modulari di acciaio “corten”, materiale altamente resistente e dalle caratteristiche cromatiche uniche. I pannelli riporteranno

scritte, poesie, citazioni e date che verranno incise dipinte e traforate nel corten stesso.

Il rivestimento in grigliato  ed i pannelli traforati permetteranno nelle ore notturne di creare un particolare effetto scenografico grazie al collocamento al suo interno di adeguati corpi illuminanti studiati in maniera di evitare comunque l'abbagliamento e l'inquinamento luminoso.

L’ interno non sarà accessibile se non per gli addetti alla manutenzione.

La piramide in questa conformazione presenta la possibilità di un eventuale sviluppo futuro e di essere tecnologicamente evoluta potendo al suo interno inserire dei proiettori di immagine e anche di schermi digitali, rientranti nel corpo dell'edificio.

Il progetto  prevede una zona di intervento di circa 450 metri quadri comprensivo di tutte le sistemazioni a verde dell’intorno e 75 moduli per posti a sedere.

 

Si è pensato di usare il “corten” e la vegetazione per dare l'idea del tempo che passa e che si adagia inesorabilmente sulla memoria, ma proprio per contrastare questo fenomeno intorno alla piramide si è prevista una zona allestita ad anfiteatro con sedute in pietra intervallate da fioriere.

Sul retro delle panchine sono previste delle fasce in materiale a base resina su cui saranno

incisi i momenti topici delle due guerre  e degli avvenimenti del XX secolo che  consentiranno ai collaboratori, volontari dell'Associazione di prendere spunto per poter narrare e spiegare i fatti delle due guerre mondiali.

A supporto delle frasi e delle date incise sul retro delle panchine e sui cordoli di pietra posati a bordo della pavimentazione  ci saranno dei pannelli che verranno collocati temporaneamente alle spalle delle sedute in pietra in boccole all’uopo predisposte. Questi pannelli e i loro supporti verticali si potranno immagazzinare all'interno della piramide in vano ricavato nel muro di cemento armato e vi si potrà accedere attraverso una porta in ferro posta sul lato sinistro del manufatto.

Tutta la sistemazione dell’area sarà realizzata a prato ad eccezione del percorso principale di accesso, della fascoa davanti alla prima fila dell’emiciclo e della  piccola zona intorno alla piramide che sarà realizzata con un particolare massetto tipo “BIOSTRASSE” per consentire una agevole accessibilità anche a persone portatrici di handicap ed avere al tempo stesso utilizzando ossidi naturali nelle gradazioni del verde, effetti cromatici naturali per consentire, comunque,  un adeguato inserimento ambientale.

La presenza di piccoli dislivelli sarà raccordata con scalini sul lato centrale di accesso e viste le piccole differenze di quote, direttamente con le sistemazioni del terreno a prato in leggera pendenza.

L' area dell'intervento sarà in parte circondata da siepi di altezza non superiore ad 1 m.

L'anfiteatro è stato pensato non solo per gli scopi suddetti e prettamente collegati alla piramide  , ma anche per creare un luogo di ritrovo piacevole ed usufruibile dalla cittadinanza in maniera continuativa e potrà, a nostro avviso,   essere utilizzato per accogliere eventi e mostre temporanee non necessariamente legate al tema delle Due Guerre

 


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